Gold Note PH-10 il pre phono High-End

Gold Note PH-10 il pre phono High-End

Valutazione

Il Gold Note PH-10 è un pre amplificatore phono ultra versatile con caratteristiche uniche, include la regolazione delle curve EQ, del carico e del gain con un design completamente analogico progettato con i migliori componenti per ricreare la musica nel modo più naturale possibile.
All’interno dell’apparecchio sono racchiuse diverse soluzioni innovative per quanto riguarda lo stadio di amplificazione, soprattutto se si pensa a un prodotto dedicato all’universo analogico. Riesce a coniugare il circuito di amplificazione e di adattamento dell’impedenza in modo assolutamente analogico, ma controllato da un microprocessore che gestisce tutte le operazioni collegate con la scelta del guadagno e delle combinazioni resistive collegate al carico.

Il sistema controllato dal microprocessore, che agisce sui commutatori a stato solido che scelgono i valori opportuni dei componenti passivi per regolare il guadagno degli stadi di amplificazione, selezionare le combinazioni adatte di resistori e scegliere gli altri componenti passivi per la regolazione delle RIAA. Il segnale, quindi, segue il percorso più breve, rimanendo nell’universo totalmente analogico, seppur controllato da un microprocessore.

Le funzionalità

Sul pannello posteriore troviamo un doppio ingresso indipendente commutabile e mappabile per il guadagno, per il carico per la modalità MM e MC ottenuto grazie al sistema “servoassistito” che pochi altri sistemi offrono . C’è poi il connettore PSU per una alimentazione esterna, un plus, anche se quella interna non è certamente male, troviamo oltre ai RCA anche delle uscite XLR, cosa che fa sempre piacere che si basa su un modulo aggiuntivo interno che sdoppia il segnale. Il PH-10 dispone di un robusto cabinet ricavato da un blocco di alluminio lavorato a macchina a controllo numerico e dotato di ampie aperture diagonali sul coperchio e nei fianchi, per ragioni di raffreddamento ed estetico.

Il frontale dispone solamente di una manopola sulla destra e una oscura finestra sulla sinistra, una volta collegato alla rete elettrica e premuto il tasto d’accensione posto a ridosso dalla presa, il PH-10 si pone in standby, come confermato dall’accensione di una piccola spia sul frontale. Premendo la manopola sul frontale per tre secondi si ha la completa attivazione dell’unità. A questo punto s’illumina il display LCD che mostra uno schermo da 2,8 pollici in TFT dominato scenograficamente dal grafico di una curva di equalizzazione RIAA. Su questo appaiono poi tutte le informazioni necessarie per abbinare al meglio il proprio fonorilevatori, compresa l’equalizzazione in funzione del disco che si vuole far suonare. Per selezionare la funzione da attivare e regolare i parametri bisogna premere la manopola e a ogni pressione si seleziona una di queste tramite un riquadro rosso che incornicia la suddetta funzione. A partire dall’ingresso, INT1 o INT2, ogni selezione va effettuata girando sempre il comando in un senso o nell’altro, fino a quando non appare il dato voluto, a questo punto va premuto nuovamente il comando per confermare la scelta e il riquadro scelto passa alla funzione successiva.

Analogamente si procede per la scelta tra MM e MC in base al tipo di fonorilevatore scelto, questo pre-phono possiede due stadi di guadagno, separati dal circuito della Eq, il primo da 45 dB e il secondo da 65 dB. Sono valori elevati per gran parte dei fonorilevatori in commercio ma Gold Note ha pensato anche a quei modelli dotati di tensione d’uscita particolarmente bassa o, al contrario, molto elevata. Agendo analogamente a quanto fatto prima accediamo alla funzione Gain, con la quale possiamo incrementare o ridurre il guadagno
tra i valori-3,0,+3 e +6dB. Molto difficile quindi trovare una MC o una MM che non possa essere adeguatamente amplificata adeguatamente, a conferma di questa eccezionale versatilità del PH-10 possiamo notare che accetta segnali in ingresso da soli 0,1mV per le MC, fino a 10mV per le MM. C’è da considerare, poi, che in questo modo è possibile trovare il miglior compromesso per ottenere
un livello di uscita idoneo all’ingresso del pre-amplificatore e con la massima escursione dinamica anche in funzione della “posizione” della manopola del volume. Si tratta di far alcune prove sul campo in funzione della sensibilità del fonorivelatore impiegato, ma questo setup rapido alla fine darà molte soddisfazioni. Sem- pre con la stessa modalità, pres- sione-rotazione e pressione per la conferma di azione si effettuala selezione del carico d’impe- denza d’accoppiamento, tra ben nove valori a partire da 10 Ohm per arrivare ai canonici, per le MM, 47 kOhm. Improbabile non trovare il valore giusto, semmai sarà facile trovarsi nel dubbio tra due valori vicini. È possibile anche selezionare la luminosità del display, spento compresa, e il tipo di l’alimentazione dell’apparecchio con la selezione tra quella interna e quella esterna ottenibile impiegando il PSU- 10. Infine, la regolazione più interessante del PH-10, quella della curva di equalizzazione, con la possibilità di scegliere tra tre curve: quella standard detta RIAA, quella Decca e quella della Columbia American. Se non vi basta potete anche utilizzare la funzione Enhanced che estende la risposta in frequenza per tutte e tre le scelte ai 50 kHz, secondo una curva detta Neumann. L’impostazione di base è quella con la RIAA standard e le alternative saranno sicuramente utili per i possessori di vecchie registrazioni originali della metà dello scorso secolo.Il resto del set up riguarda l’interfacciamento con il tipo di testina ma una volta trovata la regolazione giusta.

L’ascolto

La prima cosa che si apprezza all’ascolto è la silenziosità, anche ad alto volume, del PH-10 con tutti gli album (dal rock alla classica, dal jazz all’elettronica), dischi ben registrati, altri pessimi, altri ancora come preziose ristampe, questa caratteristica dell’apparecchio si percepisce subito. Naturalmente non si può chiedere al PH-10 di cancellare tutti i graffi e i problemi che sono presenti in molti di questi dischi ma buona parte è tornata a essere dotata di una silenziosità di fondo migliore di quanto ricordavamo. Di conseguenza si può parlare di una eccellente trasparenza, equilibrio timbrico, ricchezza armonica dinamica sia macro che micro del PH-10. Ovviamente la curva standard RIAA la fa da padrona e dopo un po’ ci si dimentica delle alternative; se ritenete, però, di conoscere bene un disco e che quello che ascoltate non vi soddisfa pienamente, potrete provare con la funzione Enhanced, quella di Neumann, e vedere l’effetto che fa! Con vecchie registrazioni London o Oiseau-Lyre può essere significativo utilizzare la curva Decca che sembra donare una maggiore ariosità e fascino al suono di strumenti antichi e interpretazioni filologiche barocche o classiche del secondo Settecento. La maggiore apertura si riflette anche in una sensazione di spaziosità a fronte di una mi- nore saldezza fisica, specie per gli archi. Sinceramente mi sembra di cercare l’ultima stilla di perfezione che non è di questo mondo. Abbiamo utilizzato la curva American Columbia con alcuni dischi RCA o i celebri Mercury, tutte ristampe seppure preziose e, come previsto, non ha sortito alcun miglioramento di sorta, anzi… A conferma che questa opzione sia utile per gli inguaribili perfezionisti o, più sensatamente, per chi possiede una vera collezione di dischi davvero antichi, stampe originali dagli anni Cinquanta in giù.

Nel complessivo il Gold Note PH-10 restituisce un suono piacevole, offrendo la possibilità di ascoltare dischi su dischi senza mai stancare. Non è un suono sdolcinato o super dettagliato ma davvero, si ascolta tutto quello che ci si aspetta dai propri dischi, compresa qualche piccola sorpresa prima nascosta. Trasparenza, pulizia e vitalità, utilizzando l’alimentatore esterno potrebbero inoltre migliorare. Solido nelle performance, ben rifinito ed elegante, il PH-10 offre una impressionante versatilità e resta solo goderselo